Negli ultimi anni, con ritmi accelerati dai periodi della pandemia, le città hanno iniziato a trasformarsi in modo evidente.
Abitudini diverse ci spingono a un isolamento sempre maggiore. Sempre più spesso, diamo priorità alla soddisfazione dei bisogni privati, a scapito del mantenimento di relazioni sociali forti e della cura verso spazi, iniziative, interessi che, in teoria, appartengono a tutta la comunità (e quindi anche a ognuno di noi), ma a cui guardiamo con distacco.
È evidente a tutti che, più o meno velocemente, ci stiamo abituando sempre di più a vivere ciascuno per conto proprio, rinunciando a tutto ciò che rende un quartiere vivo: l’incontro, il piacere di conoscersi, la solidarietà reciproca, il senso di appartenenza.
Per immaginare insieme una nuova idea di spazi di prossimità e di servizi da mettere in comune – e per trasformare questa visione in azioni quotidiane semplici e concrete.
È una piattaforma digitale, ma prima ancora è un invito: a prendersi cura dei luoghi in cui viviamo e delle persone che li abitano. Perché la differenza tra un quartiere qualunque e un quartiere che funziona, la fanno le persone che decidono di provarci.
Hamlet è una piattaforma civica digitale che connette persone, luoghi, negozi, associazioni e servizi all’interno di città, quartieri o piccoli borghi.
Hamlet non è un social network né un’app, ma un ambiente digitale che mette in relazione ciò che già esiste sfruttando il potenziale delle nuove tecnologie digitali per favorire interazioni concrete tra cittadini, commercianti, artigiani, volontari e istituzioni locali, facendo leva sulla reciprocità e l’altruismo emergente.
Vuole mantenere il clima di fiducia e intimità che ha creato con i suoi clienti abituali.
Ma ha bisogno di collaborazione per sostenere le operazioni della sua attività (comunicazione, logistica, consegne, ecc).
Vorrebbe valorizzare una parte di tempo libero per aiutare gli altri.
Desidererebbe interagire di più con il vicinato e fare nuove conoscenze, anche sfruttando meglio gli spazi messi a disposizione dal Comune per organizzare eventi e attività per la comunità.
Vorrebbe sapere che eventi ci sono intorno a sé.
Sogna che la città organizzi più iniziative rivolte ai giovani.
Vorrebbe avere la possibilità di creare gruppi di approfondimento e condivisione su temi di interesse, per conoscere nuove persone.
Vorrebbe un aiuto con la spesa e le commissioni, così come di assistenza in casa.
Desidera restare in contatto con parenti e amici, senza gravare troppo su questo aiuto.
In generale, desidera l’autonomia nonostante i limiti dell’età.
Vuole avere un canale diretto di ascolto dei bisogni e degli umori dei cittadini del proprio Comune.
A fianco di questo ha bisogno di spazi di comunicazione diretti e sicuri con i quartieri e le persone.
Vuole garantire il successo dei progetti di sviluppo dell’economia locale, di promozione culturale, di partecipazione e associazionismo.
Vuole mantenere il clima di fiducia e intimità che ha creato con i suoi clienti abituali.
Ma ha bisogno di collaborazione per sostenere le operazioni della sua attività (comunicazione, logistica, consegne, ecc).
Vorrebbe valorizzare una parte di tempo libero per aiutare gli altri.
Gli/Le piacerebbe interagire di più con il vicinato e fare nuove conoscenze, anche sfruttando meglio gli spazi messi a disposizione dal Comune per organizzare eventi e attività per la comunità.
Vorrebbe sapere che eventi ci sono intorno a sé.
Sogna che la città organizzi più iniziative rivolte ai giovani.
Vorrebbe lui/lei stesso/a avere la possibilità di creare gruppi di approfondimento e condivisione su temi di interesse, per conoscere nuove persone.
Vorrebbe essere aiutato/a con la spesa e le commissioni, così come di assistenza in casa.
Desidera restare in contatto con parenti e amici, senza gravare troppo su questo aiuto.
In generale, desidera sentirsi autonomo/a nonostante i limiti dell’età.
Vuole avere un canale diretto di ascolto dei bisogni e degli umori dei cittadini del proprio Comune.
A fianco di questo ha bisogno di spazi di comunicazione diretti e sicuri con i quartieri e le persone.
Vuole garantire il successo dei progetti di sviluppo dell’economia locale, di promozione culturale, di partecipazione e associazionismo.
Tutte queste attività avvengono sulla piattaforma con un’esperienza semplice e inclusiva: ad esempio, i commercianti locali hanno un’interfaccia dedicata per gestire ordini e consegne sul territorio, mentre gli utenti meno digitali possono accedere ai servizi base anche da uno schermo TV con telecomando o comandi vocali.
Come mercatini, laboratori, spettacoli o incontri, direttamente attraverso la piattaforma.
Come ad esempio corsi, iniziative culturali, attività sportive o appuntamenti con l’amministrazione.
Tramite una sezione dedicata alle necessità quotidiane: una spesa per un anziano, un passaggio, una mano per un evento.
Hamlet crea un flusso unico di comunicazione chiaro e trasparente per affrontare problemi di zona, condividere idee e proposte.
Ordinare e ricevere prodotti
Prodotti freschi dal quartiere, con ritiro in hub o consegna tramite rider locali.
Prenotare servizi locali
Prenotare un tavolo al ristorante sotto casa, oppure scambiare e prestare oggetti tra residenti.
Una volta che il partner di un’amministrazione decide di adottare Hamlet, convincendo anche i propri referenti nell’ente pubblico, si apre un percorso chiaro e graduale. La piattaforma è pensata per essere adattabile: dalle città ai piccoli comuni, quanto ai singoli quartieri delle grandi città, e le esperienze già avviate hanno evidenziato quali sono le priorità durante la fase di attivazione della piattaforma.
Ogni step che offriamo è studiato per accompagnare passo a passo i partner degli enti locali, così che Hamlet diventi gradualmente uno strumento sempre più utile e soddisfacente.
Aiutiamo a definire qual è il principale obiettivo condiviso tra comunità e amministrazione attorno a cui deve nascere un nuovo Hamlet – ed esempio, come rendere il quartiere più vivibile per gli anziani, coinvolgere i giovani o rigenerare spazi pubblici. Questo “purpose” chiaro dà identità e motivazione al progetto.
Hamlet non si installa dall’alto: prima del lancio è importante mappare associazioni, gruppi, commercianti, scuole e residenti: quali sono i loro bisogni? Come vorrebbero arricchire i luoghi in cui vivono? Quali sono le loro preoccupazioni? Ci occupiamo di organizzare incontri preliminari e questionari che aiutano a tarare la piattaforma sui bisogni reali e a creare un nucleo di utenti attivi.
Collaboriamo per individuare un referente istituzionale che garantisca supporto politico, animatori di comunità che stimolino la partecipazione. Coinvolgere utenti “pionieri” e beta tester è fondamentale per migliorare il lancio e dargli la giusta visibilità.
Offriamo supporto per organizzare workshop pratici e fornire manuali d’uso che facilitano l’avvio, accompagnati da linee guida chiare di netiquette per garantire rispetto e inclusione. La presenza di moderatori di comunità mantiene il clima costruttivo e vicino ai valori del quartiere.
In genere, suggeriamo di iniziare con il lancio di un progetto pilota iniziale con funzionalità ridotte consente di testare, raccogliere feedback e correggere il tiro. Poi si può estendere ad altri quartieri o moduli, con un processo progressivo e scalabile.
I costi sono contenuti, ma serve pianificare un modello duraturo: inserire Hamlet nei piani sociali esistenti, coinvolgere partner locali, sfruttare bandi o crowdfunding, o consorziarsi con altri Comuni. Offriamo collaborazione anche per queste integrazioni, insieme a monitoraggi costanti e adattamenti periodici che mantengono la piattaforma viva e utile.
Ogni step che offriamo è studiato per accompagnare passo a passo i partner degli enti locali, così che Hamlet diventi gradualmente uno strumento sempre più utile e soddisfacente.